Il Governo cerca di nascondere la sua politica gretta ed arrogante, sbandierando gli ultimi dati, rilasciati dall’ISTAT, sull’occupazione ad aprile. Si tratta di poche migliaia di posti di lavoro in più, a fronte degli oltre tre milioni e trecentomila disoccupati, contando solo chi ha cercato attivamente un lavoro, nella settimana che precede il rilevamento ISTAT. L’occupazione cresce solo nel terziario e in agricoltura, mentre nell’industria e in edilizia sono stati persi altri 60mila posti di lavoro; i nuovi contratti, inoltre, sono per la maggior parte a tempo parziale involontario, cioè si tratta di lavoratori che vorrebbero lavorare a tempo piene (e magari lo fanno), ma vengono assunti a tempo parziale. Infine crescono ancora i contratti a termine rispetto a quelli a tempo indeterminato: in parole povere, i capitalisti, di fronte ad un’incerta situazione economica, hanno preferito usare i contratti più flessibili, che permettono di gettare i lavoratori in mezzo a una strada senza tanti problemi.
I dati sull’occupazione, insieme a quelli sul PIL, a quelli sulle esportazioni e sugli investimenti, sono stati usati dal Governo per sostenere che si sta uscendo dalla crisi. In realtà, stando ad una ricerca di Fabrizio Patriarca e Michele Reitano, http://sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/I-dati-sull-occupazione-e-le-riforme-del-governo-29998, i contratti a tempo indeterminato stipulati nel 2015 in più rispetto al 2014 sarebbero solo 16mila. Sulla base di questa cifra, il costo di ogni contratto sarebbe di 73mila euro per un triennio. Se questo è vero, il 94% della manovra voluta dal Governo si ridurrebbe ad un puro e semplice trasferimento di soldi alle imprese.
La disoccupazione costituisce la prima minaccia alla sicurezza delle classi popolari: la mancanza di lavoro provoca la mancanza di reddito, incertezza sulla possibilità di mantenere il parco tenore di vita, la casa, un minimo di cure che la sanità pubblica garantisce sempre meno, l’istruzione per i figli. E’ un vero e proprio dramma. Su questo dramma il Governo specula, giocando con dati, con numeri che sono composti da persone: tre milioni e trecentomila disoccupati sono tre milioni e trecentomila tragedie, piccole e grandi, non sono bussolotti o birilli per giocolieri. Con la scusa della disoccupazione, il Governo impone tagli ai diritti e ai salari, e con il paravento degli sgravi fiscali, trasferisce soldi nelle tasche dei capitalisti.
Ma il Governo ha fatto veramente qualcosa per superare la crisi? Dagli stipendi degli statali sono stati tirati fuori 35 miliardi di euro, con il blocco degli aumenti; lo dichiara l’Avvocatura dello Stato, in una memoria presentata alla Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla costituzionalità del blocco. Dalle pensioni, sempre attraverso lo stsso meccanismo del blocco, sono stati presi altri 16 miliardi di euro. Ecco chi ha fatto qualcosa per risolvere i problemi del paese, non certo chi scalda le poltrone a discutere di riforma elettorale o costituzionale, chi inventa cento modi per fregare i cittadini. A proposito, i due miliardi che il governo ha deciso di dare ai pensionati non verranno da un’addizionale IRPEF sui redditi più alti, ad esempio, o sulle case di lusso, o su quelle sfitte. Verranno tolti al fondo per la povertà!
Ma si sta veramente uscendo dalla crisi economica? Secondo il Fondo Monetario Internazionale, l’amministrazione USA, e in particolare la Banca centrale, deve continuare ad alimentare l’economia, rinviando l’aumento dei tassi d’interesse. Nel proprio rapporto annuale, il FMI mette l’accento sulle incognite che potrebbero dar vita ad un’ulteriore crisi finanziaria. A sette anni dallo scoppio della crisi, l’economia capitalistica non è ancora riuscita a camminare sulle proprie gambe, e nel più importante paese capitalista, ha ancora bisogno del sostegno dello Stato: anche negli Stati Uniti gli esperti, i politici, i finanzieri, i manager, i premi Nobel non sono riusciti a venire a capo di una situazione che si sta avvitando sempre più. E il governo Renzi specula sulla miseria che ha provocato!
Tiziano Antonelli